

TRADIZIONALI A INTONACO
E CEMENTO DECORATIVO
CASE HISTORY


Caravaggio (BG)




Committente: Impresa Doneda
Proprietà: Curia di Bergamo
Soprintendenza BB.AA.: Lombardia
Caratteristiche dell'edificio:
Opera del Pellegrini, di forme rinascimentali, il Santuario della Madonna fu iniziato per volontà di San Carlo Borromeo nel 1575 ma concluso solo due secoli più tardi. Le facciate esterne sono costituite da paramenti murari in cotto a vista, con parti minori a intonaco e basamenti lapidei.
Stato di conservazione:
Al momento del restauro le facciate presentavano i sintomi di degrado tipici di questo tipo di murature esposte in ambiente mediamente inquinato: depositi superficiali, microfratture, porzioni in fase di distacco, sfogliamenti dell'intonaco, efflorescenze.
Intervento:
Il trattamento che si vuole evidenziale è la pulitura delle superfici col metodo dell'acqua nebulizzata, la cui azione emolliente e dilavante consente di ottenere i migliori risultati senza intaccare in alcun modo l'integrità dei materiali, come può succedere con altre tecniche. Il sistema dell'acqua nebulizzata non altera la strutture delle superfici trattate, non provoca asportazioni di materiale sano, non genera microfratture, lesioni, alterazioni cromatiche, rugosità delle superfici. Il lavaggio di croste particolarmente compatte o di natura specifica è coadiuvato da brossatura manuale con spazzole di saggina e tensioattivi neutri, o sostituito da microsabbiatura puntuale o impacchi acquosi di agenti complessanti e materiale ispessente e assorbente. Prima della pulitura si procede al controllo della sigillatura di accosto tra le parti e alle eventuali integrazioni con malta di grassello di calce e sabbia selezionata. I mattoni in fase di distacco sono ripresi con incollaggi per iniezione di resine epossidiche a basso modulo elastico.

Milano (angolo con via Maroncelli)



Committente: Cogefarimpresit S.p.A
Proprietà: Gruppo Minerva Assicurazioni
Direzione Lavori: arch. Rolando Gantes
Direzione cantiere: Virginio Trivella
Caratteristiche dell'edificio:
Edificio industriale in stile Liberty, in muratura di mattoni legati con conglomerato cementizio, rivestita da intonaco a cemento decorativo di graniglia grossolana e zoccolatura in intonaco modellato a bugne.
Stato di conservazione:
Lo stato superficiale dei rivestimenti era alquanto precario, con distacchi e cavillature, patine superficiali e macchie di ossidi di ferro. Il cemento decorativo era ricoperto da pesanti incrostazioni carboniose e presentava antiestetiche macchie giallastre di origine organica, penetrate in profondità nella muratura, la cui origine è da ricercare nelle attività industriali un tempo svolte all'interno dell'edificio.
Intervento:
Dopo la pulitura generale con acqua nebulizzata, le macchie giallastre sono state trattate con estrattore a base acquosa applicato a pennello. La solidarizzazione dell'intonaco è stata eseguita con incollaggi puntuali a base di formulati epossidici di caratteristiche fisiche e chimiche idonee. Le porzioni di cemento perdute sono state reintegrate con malte a base di cemento e graniglia di opportuna granulometria e colorazione. I grigliati in ferro sono stati sabbiati e verniciati con antiruggine alchidico ai fosfati di zinco e smalto ferro micaceo.
Milano




Proprietà: Famiglia Farina Canovalli
Direzione Lavori: geom. Oldani
Direzione Cantiere: arch. Renzo Meneghello
Caratteristiche dell'edificio:
Edificio di inizio Novecento caratterizzato principalmente dalle fasce decorate a intonaco graffito e dai paramenti in cotto della facciata principale.
Stato di conservazione:
Le superfici a intonaco graffito si presentavano in condizioni di conservazione molto differenziate e dipendenti dal grado di esposizione agli agenti atmosferici. I paramenti in cotto erano in buono stato di conservazione anche se molto sporchi. La copertura in coppi si presentava in condizioni di disordine elevato con elementi irreversibilmente deteriorati.
Intervento:
Gli elementi portanti deteriorati della copertura e del manto sono stati sostituiti. I paramenti in cotto sono stati sottoposti a pulitura con aeroabrasivatura umida a bassissima pressione, un sistema che utilizza abrasivi idrofobizzanti a base di resine silossaniche. I graffiti della fascia superiore, protetti dalla gronda e in discreto stato di conservazione, sono stati consolidati con impregnazione di formulati a base di etere etilico dell'acido silicico. Dove necessari sono stati eseguiti incollaggi puntuali con microiniezioni di adesivi acrilici. Il trattamento protettivo è analogo a quello già descritto per il cotto. La fascia inferiore, maggiormente degradata perché esposta agli agenti atmosferici, è stata asportata e ricostruita con la tecnica e i colori originali, previo rilievo in scala reale dei motivi decorativi superstiti. La pulitura con aeroabrasivatura umida: Il sistema di pulitura che utilizza l'aeroabrasivatura umida a bassissima pressione è stato introdotto in Italia negli anni 90 del Novecento, dopo una positiva sperimentazione all'estero. Il grande vantaggio offerto da questo procedimento consiste nella notevole delicatezza che si ottiene grazie all'uso di pressioni d'impatto sulla superficie bassissime (0,5 atm) e di abrasivi di limitata durezza, apri al grado 3 della scala Mohs, mentre quelli impiegati precedentemente presentavano valori medi di gradi 7. Inoltre, l'impiego di uno speciale ugello conferisce alla miscela un moto rotatorio a spirale che produce un effetto levigante dotato di elevatissima selettività. L'aeroabrasivatura umida offre buoni livelli di pulitura delle superfici architettoniche senza comportare perdite di materia sana, apertura di microfratture o incremento di asperità superficiale, difetti che generalmente si riscontrano con metodi di pulitura meno delicati.



Bellagio
e decorazioni di facciata



Committente: Privato
Progetto e DL: Raffaele Ceresa – Studio Elle, Como
Responsabile di produzione: Roberto De Pascali
Responsabile di commessa: Roberto Segattini, Como
Caratteristiche del manufatto:
Villa padronale con corpi annessi, realizzata in stile vagamente neo-medievale tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Le facciate originali erano realizzate in mattoni pieni, con cornici in cotto e intonaci decorati a graffito con disegni bicromi. La villa si trova all'interno di un ampio parco che si affaccia con una darsena direttamente sul lago di Como.
Stato di conservazione:
Gravi problemi affliggevano il manufatto, abbandonato dal secondo dopoguerra e interessato da un devastante incendio che lo portò a uno stato di semi-rovina e causò il crollo del tetto e dei solai lignei. Dopo l'acquisto da parte dell'attuale proprietario, iniziarono, alcuni anni fa, i lavori di rifacimento delle coperture e dei solai interni. L'esposizione alle intemperie aveva indotto imponenti fenomeni di degrado, crescita di efflorescenze saline, presenza di biodeteriogeni e disgregazione di alcune zone del paramento in mattoni. Gli intonaci esterni erano completamente perduti e solo attorno alle finestre permanevano lacerti di intonaco decorati a motivi geometrici.
Principali interventi:
L'appalto ha riguardato tutte le superfici esterne, ripristinando integralmente gli intonaci, ad eccezione delle cornici delle finestre in cotto. Il disegno della decorazione a graffito bicromo, è stato realizzato dal maestro decoratore Giuseppe Riva.
- Le murature in mattoni sono state sottoposte a spazzolatura a secco, fino a eliminare completamente le efflorescenze saline e le crescite biologiche, quindi è stato applicato a più riprese un prodotto biocida. Ha fatto seguito un'idropulitura a pressione controllata, accompagnata da spazzolature puntuali a umido, e l'applicazione a impacco di un trattamento antisalino.
- Gli intonaci sono stati ripristinati con malte a base di grassello di calce, aggregati di varia pezzatura e terre naturali. Lo strato di finitura è stato tinteggiato a velatura, a base di calce e con effetto antichizzato. Intorno alle cornici delle finestre e sulle spallette di porte e finestre è stata riproposta la decorazione a graffito bicromo, ispirata ai lacerti della decorazione originale, con superfici chiare su fondi ocra.
- I manufatti lapidei a complemento delle pareti sono stati solo puliti a secco, mentre per gli elementi in cotto si è realizzato anche un consolidamento corticale. Le inferriate in ferro sono state sottoposte a sabbiatura e verniciatura protettiva. Tutte le superfici esterne sono state infine protette applicando a pennello un prodotto idrorepellente non pellicolante a base di etil-silicato. Per facilitare l'esecuzione degli interventi di manutenzione successivi, Trivella S.p.A.archivia in una propria banca dati tutti i prodotti che vengono utilizzati all'interno dei suoi cantieri. A tale pratica, adottata per volontà di trasparenza e potenziamento della qualità, si è ricorsi anche nell'intervento a Villa Franke. -Per la pulitura delle superfici lapidee naturali (graniti), e artificiali (laterizi) si è ricorso ai prodotti detergenti Fulldoc DN e Neudocdi Docchem. Si tratta di formulati specificatamente destinati alla pulitura dei materiali lapidei, di cui rispettano l'integrità materica senza produrre aggressioni o alterazioni della rugosità superficiale. Sono composti principalmente da acidi inibiti e tensioattivi naturali anionici, e risultano biodegradabili oltre il 90%. L'elevato potere detergente risulta efficace anche nei confronti di croste e patine nere.
- Per la disinfestazione delle superfici murarie invase da crescite biologiche e infestazioni saline, si è ricorsi all'uso di Preventol R80 di Bayer. Si tratta di un biocida a base di sali di ammonio quaternario di impiego assai diffuso, ad ampio spettro di azione nei confronti di funghi, alghe, licheni, microrganismi e batteri. Soluzioni diluite risultano efficaci per la disinfestazione di superfici a intonaco, gesso, pietra e cemento. Il componente di base è corrosivo, quindi durante le operazioni di applicazione è necessario schermare le componenti murarie che potrebbero essere danneggiate.
- Per il ripristino degli intonaci di finitura si è ricorsi alla malta Bernini della linea BioMaltedi Rapid Mix, una miscela costituita da calce naturale ricavata dalla cottura a bassa temperatura di calcari marnosi e sabbia di opportuna granulometria. Il composto è caratterizzato da elevate doti di adesione e di flessibilità, da una buona pastosità, da caratteristiche meccaniche equilibrate, ottima capacità di ritenzione dell'acqua e buone propensioni all'applicabilità e alla lavorabilità. -La pitturazione degli intonaci è stata eseguita con la pittura Chalix di Sikkens, un prodotto minerale a base di crema di calce e terre naturali coloranti, particolarmente indicato per la finitura delle superfici esterne degli edifici storici. Il prodotto è composto da due preparati: Chalix, una pittura a base di grassello di calce e Chalix Color, terre naturali predisperse.
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