

DELLE FACCIATE LAPIDEE
DELL'ARCHITETTURA MODERNA
CASE HISTORY


Firenze






Proprietà: Assicurazioni Generali
Anno di realizzazione: 1990
Caratteristiche dell’edificio:
Edificio residenziale contemporaneo, con superfici in cemento a vista e rivestimento in clinker.
Stato di conservazione:
Le facciate presentavano in modo diffuso depositi superficiali di croste nere. Il clinker denunciava numerose porzioni in fase di distacco dal supporto.
Intervento:
Il rivestimento in clinker è stato riassicurato al supporto tramite iniezioni di formulati epossidici con pompa o celle autocomprimenti. Le zone da sottoporre al trattamento sono state individuate tramite battitura realizzata con apposito percussore. I formulati epossidici di idonee caratteristiche fisiche e chimiche (tixotropia, viscosità, modulo elastico, tempo di reticolazione) sono stati scelti sulla base dei risultati di indagini e calcoli preliminari. Le celle di iniezione autocomprimenti vengono inserite nei fori realizzati sul rivestimento in numero proporzionale all’entità del distacco ed ivi sigillate con resine termoplastiche reversibili. La quantità di formulati iniettati è anch’essa proporzionale all’entità del distacco.

Milano



Proprietà: Condominio
Direzione Lavori: ing. Paolo Wertenstein
Direzione cantiere: Adriano Traversa
Soprintendenza: arch. Sylvia Ponticelli e Alberti Artioli
Collaborazione scientifica: prof. Filiberto Finzi, dott.ssa Giovanna Alessandrini
Anno di realizzazione: 1990-1992
Caratteristiche dell’edificio:
Capolavoro dell’architettura razionalista destinazione residenziale, ideato e realizzato fra il 1933 e il 1935 dagli architetti Giuseppe Terragni e Luigi Lingeri, riunisce in sé la sperimentazione di concetti urbanistici e tecniche costruttive innovativi. L’edificio si sviluppa in due blocchi, di otto livelli ciascuno, collegati da balconate aeree in cui domina il vetrocemento.
Stato di conservazione:
L’edificio verteva in condizioni precarie sia dal punto di vista dell’immagine che dei materiali, che in alcuni punti rappresentavano un vero pericolo per l’incolumità pubblica. L’intonaco, in origine un “Duralbo” rosa salmone e avana chiaro, risultava ricoperto da una pittura plastica in fase di distacco. Le lastre di Marmo Lasa presentavano un diffuso stato di solfatazione, con seri problemi di fatturazione e, in alcuni punti, disgregazione. Il mando di malta di allettamento era in più zone completamente deteriorato.
Intervento:
Le lastre di marmo sono state pulite con acqua nebulizzata, consolidate, protette e assicurate al supporto tramite tasselli in acciaio inox AISI 316, specificatamente progettati e realizzati per potere essere applicati su uno spessore di soli 2 cm. Le lastre recuperabili sono state sostituite con altre delle stesse qualità e caratteristiche cromatiche. L’asportazione del rivestimento plastico ha permesso di ritrovare i colori primitivi che sono stati riproposti dalla nuova tinteggiatura a base di resine siliconiche.
Cenni storici:
Casa Rustici venne realizzata nel triennio 1933-35 dallo Studio di Architettura di G. Terragni e L. Lingeri attivo a Milano dal 1932, che rappresentò uno di fulcri più vitali della produzione razionalista italiana. Il progetto dell’edificio, soprannominato “la gabbia del merlo” per la sua particolare struttura a pieni-vuoti, venne respinto per nove volte dalla Commissione Edilizia del Comune, che basava i suoi criteri di valutazione da parametri ben lontani dalle sconvolgenti innovazioni tecnologiche e progettuali adottate dal Movimento Razionalista in quegli stessi anni. Il tema della residenza veniva risolto in termini urbanistici molto innovativi: la costruzione non occupava tutto il lotto disponibile, distribuendosi in due blocchi apparentemente indipendenti ma collegati da ardite balconate aeree che lasciano aperto un “cannocchiale visivo” su corso Sempione. Il risultato è un rapporto nuovo, più aperto, con lo spazio urbano, reso particolarmente piacevole dalla fisionomia alberata della strada. I progettisti fecero uso del marmo, materiale italiano e razionalista per eccellenza, e di novità assolute come il vetrocemento, l’alluminio, il linoleum negli interni comuni e di tutte quelle soluzioni architettoniche e costruttive che andavano individuando la produzione razionalista in tutta Europa: i tetti piani, le ampie vetrate, gli angoli vivi, la penetrazione dell’aria e del verde negli spazi dell’edificio. A mezzo secolo dalla costruzione, la labilità costruttiva sembra essere il difetto tipico di tutta la produzione razionalista, per due ragioni principali: un’impostazione ideologica tesa più alla risoluzione delle problematiche funzionali del progetto che alla durabilità dell’opera e l’uso di materiali innovativi, poco o mai sperimentati prima e, nel caso italiano, di origine autarchica.
Le pitturazioni originali furono realizzate nel 1935 dall’impresa Trivella AF, di Achille Flaminio Trivella nonno degli attuali dirigenti.
Milano




Proprietà: Toro Assicurazioni
Direzione Lavori: arch. Vittore Ceretti
Direzione cantiere: Adriano Traversa
Anno di realizzazione: 1988
Caratteristiche dell’edificio:
Opera razionalista multifunzionale edificata in piazza San Babila, nel centro di Milano, negli anni 30 del Novecento dall’architetto Emilio Lancia, caratterizzata da un’imponente facciata in lastre di Pietra di Finale arricchita da fregi e gruppi scultorei.
Stato di conservazione:
Le superfici lapidee si presentavano coperta da uno spesso strato di crosta nera, le lastre erano danneggiate da profonde e numerose lesioni e le mattonelle in clinker denunciavano estese porzioni in fase di distacco.
Intervento:
Tutto il rivestimento è stato messo in sicurezza tramite ancoraggi speciali costituiti da tasselli inox a espansione con resina e microchiodature. La pulitura con acqua nebulizzata ha permesso di sciogliere lo spesso strato di crosta nera, restituendo il colore originario al rivestimento. Le superfici in Pietra di Finale sono state protette con prodotto ai perluoropolieteri e quelle in clinker con polisilossani.
Risultati:
I prodotti per l’epoca sperimentali impiegati in questo restauro permisero di riportare allo stato originale il colore e la morfologia superficiale del rivestimento lapideo, risolvendo gli imminenti pericoli di distacco che erano stato provocati dalla realizzazione dei tunnel della metropolitana sotto le fondamenta. Tutte le superfici risultarono protette dagli attacchi esterni per un periodo più che decennale. Il cantiere fu anche occasione per sperimentare e mettere a punto tecniche diagnostiche di indagine e controllo.







DELLE ENTRATE Genova



Committente: Pirelli RE
Progetto AICOM: Miria Uras
DL AICOM: Fabrizio Grasso
Soprintendenza BAP Genova: Rita Pizzone
Coordinamento cantiere: Paolo Maggi (Trivella SpA)
Caratteristiche del manufatto:
Opera Razionalista del 1931, è parte integrante del grandioso piano urbanistico fascista del Parco delle Vittorie, che comprende l'Arco della Pace di Marcello Piacentini. Improntato ai caratteri di monumentalità e modernità, l'edifi cio presenta un rivestimento in lastre sottili di travertino, con porzioni a intonaco lavorato e un ricco apparato di cementi decorativi in aggetto.
Stato di conservazione:
Il prospetto posteriore, pur affacciandosi su uno slargo non percorso da traffico veicolare, appariva nelle peggiori condizioni di conservazione, a causa della posizione battuta dal vento di Tramontana, che comporta fenomeni di dilavamento e sbalzo termico, con formazione di croste nere e disgregazione delle superfici. Le decorazioni in aggetto, i timpani e le colonnine dei balconi in calcestruzzo fi niti con legante di calce idraulica, aggregato calcareo di frantoio e sabbia di Voltri presentavano innumerevoli distacchi.
Intervento:
Le tecniche di pulitura impiegate sono state diverse, in modo da ottimizzare i risultati senza compromettere le condizioni dei materiali: Jos, Gommage, interventi localizzati con scalpellini a mano, impacchi desalinizzanti, applicazione di biocidi. Tutte le parti di lastre pericolanti sono state staccate per bonificare le armature e ricollocate con resina bicomponente. Sono stati realizzati interventi di consolidamento superficiale con silicato di etile e profondo con iniezione di resine acriliche e maltine a calce. Le porzioni di decorazioni perdute sono state ricostruite con malte a calce su armatura zincata, imperniate al supporto con viti di acciaio inox. Tutte le superfi ci state uniformate con velatura ai silicati, protetta con silossani. Il risarcimento delle lacune Il rivestimento in lastre lapidee e decorazioni in cemento era caratterizzato da un'infi nita quantità di lacune di differenti dimensioni, la cui ricostruzione poteva provocare uno spiacevole effetto estetico di “rattoppo”. Per questo ha rivestito un'estrema importanza la formulazione delle malte di risarcimento: affidata a restauratori di provata esperienza, si è basata su uno studio preliminare dei mate- riali e ha portato alla scelta di sei distinti composti. Per i cementi decorativi si è utilizzata una malta formulata con 1 parte di polvere di marmo Botticino, 1 parte di polvere di marmo di Verona, 1 parte di sabbia di fi ume fi ne e 1 parte di calce romana. Le cavillature sono state chiuse con un composto di 2 parti di polvere di marmo di Verona, 1 parte di sabbia di fiume fine e 1 parte di calce romana. L'intonaco a fi nto travertino è stato ricostruito con una malta costituita da 1,5 parte di polvere di marmo bianco di Verona, 1,5 parte di sabbia di fiume fine e 1 parte di calce idraulica bianca. Per quanto riguarda le cavillature è stata utilizzata la stessa malta impiegata per i cementi decorativi. Le lastre di Travertino sono state stuccate con un composto costituito da 2,5 parti di polvere di marmo bianco di Verona, 0,5 parte di sabbia di fi ume fi ne e 1 parte di calce idraulica bianca. Per le lastre in Pietra di Finale si è utilizzata una malta composta da 0,25 parti di polvere di marmo rosso di Verona, 0,75 di polvere di marmo bianco di Verona, 0,5 di polvere di marmo giallo oro, 0,5 di sabbia di fiume fine e 1 di calce idraulica bianca. La pietra artifi ciale della recinzione esterna è stata ricostruita con un composto di 2 parti di polvere di marmo bianco Botticino, 1 parte di polvere di marmo bianco di Verona, 0,5 di calce idraulica romana e 0,5 di calce idraulica bianca.
Trivella spa Vi informa che i dati personali richiesti o comunque forniti, saranno utilizzati per scopi statistici e comunque ad uso interno e saranno utilizzati in conformità di quanto previsto dal D.LGS.196/2003 in materia di Tutela dei dati personali.
CERCA
RESTAURO MONUMENTALE
E ARTISTICO

RECUPERO PROSPETTI
TRADIZIONALI A INTONACO
E CEMENTO DECORATIVO

ISOLAMENTI TERMICI
AD ELEVATE PRESTAZIONI

MANUTENZIONE PROGRAMMATA
DEI GRANDI PATRIMONI
IMMOBILIARI

MESSA IN SICUREZZA
DELLE FACCIATE LAPIDEE
DELL'ARCHITETTURA MODERNA
BONIFICA E RECUPERO
DELLE STRUTTURE

VALORIZZAZIONE ENERGETICA
DELL'EDILIZIA ESISTENTE

NUOVE REALIZZAZIONI AD
ELEVATA EFFICIENZA ENERGETICA
ED ECOCOMPATIBILI
