

TRADIZIONALI A INTONACO
E CEMENTO DECORATIVO
CASE HISTORY


Milano
Intonaci decorativi, graffiti




Proprietà: Condominio
Direzione Lavori: arch. Gozzini e arch. Volpi
Anno di realizzazione: 1989
Caratteristiche dell’edificio:
Edificio in stile Liberty dei primi anni del Novecento, con facciate intonacate (calce, polvere di marmo, granulati e cemento), lavorazioni a bugne e al civile, graffiti. La zoccolatura, posteriore all’intonaco, è in conglomerato lapideo naturale. I contorni delle finestre sono in cemento decorativo.
Stato di conservazione:
La superficie presentava depositi generalizzati di sporco e croste nere. La zoccolatura e l’intonaco soffrivano di distacchi parziali con penetrazione di acque piovana e formazione di Sali. Il cemento decorativo, trattato con un prodotto pelli colante, era in avanzata fase di sfogliamento superficiale. I graffiti versavano in stato di degrado irreversibile.
Intervento:
Le superfici lapidee sono state trattate con acqua nebulizzata parzialmente coadiuvata da brossatura manuale. Le parti di intonaco ammalorate o disancorate sono state eliminate e reintegrate con malte di calce. La zoccolatura e i cementi decorativi sono stati idrofobizzati con prodotto al silossano. La ricostruzione dei graffiti è stata eseguita con procedimenti tradizionali: stesura di uno strato di “colletta” a base di calce, sabbia e coloranti inorganici, applicazione di uno strato di colore contrastante. Per lo spolvero si sono utilizzate maschere originali dell’epoca di costruzione dell’immobile. La protezione è realizzate mediante idrofobizzazione con resine siliconiche.

Gorgonzola (MI)



Proprietà: Parrocchia di Gorgonzola
Direzione Lavori: arch. Mattavelli
Soprintendenza: arch. Rosa Auletta
Supervisione scientifica: prof. Paolo Scarzella
Direzione cantiere: geom. Pisoni
Anno di realizzazione: 1990-1991
Caratteristiche dell’edificio:
Edificio neoclassico attribuito a Simone Cantoni, edificato tra il 1806 e il 1820, a navata unica sorretta da 48 colonne. All’ingresso sono due cappelle semicircolari, con piccolo abside centrale. Centrale è anche la cupola ottogonale, gravemente compromessa dall’instabilità delle fondazioni. La chiesa è ricca di parti in pietra naturale: arenaria fissata con chiodi per gli elementi ornamentali e le colonne, fasce marcapiano, bugne di spigolo e zoccoli in ceppo fissati alla muratura con malta. In Granito rosa di Baveno sono gli scalini e le colonne del portico, mentre le bugne centrali sono realizzate in muratura laterizia intonacata con rinzaffo di malta di sabbione grossolano e frammenti laterizi.
Stato di conservazione:
L’arenaria presentava fenomeni di sfarinamento,esfoliazione, disaggregazione superficiale, perdita e distacco del modellato. Sul ceppo erano in atto esfoliazioni, distacchi, perdite di spigoli e parti modellate. Si riscontravano inoltre numerosi rappezzi e rifacimenti in malta cementizia. Il granito evidenziava lacune e distacchi. Le bugne in muratura denunciavano numerosi rappezzi in malta di cemento.
Intervento:
Arenaria e Ceppo sono stati consolidati con impregnazione di rinforzante siliconico, le parti in via di distacco ancorate con chiodature e incollature. Intonaci e decorazioni sono stati reintegrati nelle zone deteriorate con malta di grassello di calce e sabbia di fiume vagliata e tinteggiati con pittura a velatura Aspasia. Tale pittura è formulata con silicato di potassio e pigmenti inorganici simili alle terre coloranti naturali o bruciate usate nella tradizione. Le sue caratteristiche permettono di ottenere l’effetto di semitrasparenza tipico delle tinteggiature antiche. I colori sono stati scelti con l’Atlante dei colori storici del Prof. Paolo Scarzella del Politecnico di Torino. Le porzioni di arenaria, ceppo e granito rosa che risultavano completamente ricoperti da pittura, sono stati puliti con acqua nebulizzata, sabbiatura controllata, micro sabbiatura e impacchi.
Milano




Proprietà: Condominio
Direzione Lavori: arch. G. Nicola Giordano
Direzione cantiere: Adriano Traversa
Anno di realizzazione: 1988
Caratteristiche dell’edificio:
Edificio residenziale di inizio Novecento, caratterizzato da un importante loggiato all’ultimo piano, con gradevoli decorazioni in bugnato, intonaco e cemento decorativo.
Stato di conservazione:
Il bugnato e gli intonaci si presentavano molto sporchi anche se in buone condizioni di conservazione. I cementi decorativi e il loggiato erano stati oggetti di un precedente intervento di ripristino eseguito con modalità grossolane e si presentavano già in avanzato stato di degrado.
Intervento:
Tutte le superfici in pietra naturale e artificiale sono state pulite con lavaggi di acqua nebulizzata integrati da aerosabbiatura controllata, con granulometria e pressione differenziate in base al tipo di superfici e alle condizioni di conservazione. Gli elementi in cemento decorativo sono stati controllati, sigillati e fissati al supporto. I vecchi rappezzi sono stati demoliti, le porzioni mancanti, lesionate o in fase di sgretolamento, sono state ricostruite in opera. Il bugnato è stato ravvivato con bocciardatura, previa sigillatura delle microcrepe presenti. Il ripristino degli intonaci “graffiti” ha comportato il consolidamento, la protezione e l’adeguamento cromatico delle parti conservate in buono stato e la ricostruzione delle porzioni irrimediabilmente danneggiate. La sottogronda in legno è stata trattata contro tarli e funghi e, dopo leggera sabbiatura di sgrassaggio superficiale per ottimizzare l’ancoraggio, protetta con idoneo prodotto.
Il restauro dei cementi decorativi:
Gli elementi decorativi in cemento son una caratteristica dell’architettura non solo milanese del periodo che va dalla fine Ottocento ai primi decenni del Novecento. Balconi, fasce marcapiano, balaustre, medaglioni, colonnine rischiano oggi di sparire a causa degli effetti del naturale degrado dei materiali potenziato dalle peggiorate condizioni di aggressività atmosferica. Un corretto intervento di ripristino dovrebbe comprendere la pulitura con acqua nebulizzata o sabbiatura leggera, una battitura puntuale tesa a individuare le eventuali parti in fase di distacco, il ripristino di tutti gli spigoli, i risvolti, i ribassi corrosi o comunque danneggiati, la stuccatura delle crepe, delle fessure, dei giunti aperti. Gli inevitabili rifacimenti dovrebbero essere sempre eseguiti con prodotti (composti da cementi, graniglie, coloranti) il più possibile simili e comunque sempre compatibili con gli originali. Le forme in essere vanno riprodotte con calchi a creta o stampi. Le parti ricostruite vanno assicurate alla facciata tramite perni, reti, morsettatture e collanti scelti in relazione alla dimensione e al peso del pezzo. Per ravvivare i profili e armonizzare le parti ripristinate con gli originali, è sufficiente eseguire una leggera martellinatura su tutta la superficie. È opportuno infine eseguire un trattamento protettivo idrofugante, applicando uno specifico prodotto (siliconico o perfluorurato) impregnante, trasparente e incolore. È importante che l’applicazione venga sempre eseguita in quantità adeguate alle caratteristiche di assorbimento della superficie trattata.

Rivoli (CO)



Proprietà: Comune di Rivoli
Committente: IENTER
Direzione Lavori: arch. Montorsi
Supervisione scientifica: prof. Paolo Scarzella
Anno di realizzazione: 1988
Caratteristiche dell’edificio:
Palazzina suburbana del Settecento, di autore ignoto e di scuola barocca piemontese con sopralzi neoclassici ottocenteschi. Sopralzi neoclassici ottocenteschi.
Stato di conservazione:
L’intonaco, in buono stato di conservazione, necessitava di una coloritura in grado di restituire alle facciate i valori e gli effetti cromatici originali.
Intervento:
Dopo le necessarie operazioni di reintegro e pulitura del vecchio intonaco è stata eseguita una pitturazione a velatura “Aspasia”. Tale pittura è composta da grassello di calce, resina acrilica in dispersione e pigmenti inorganici simili alle terre coloranti neutrali o bruciate usate nella tradizione italiana. Grazie ai suoi componenti la pittura permette di ottenere l’effetto di semitrasparenza tipico delle tinte antiche. Nel caso specifico, dopo avere impregnato le superfici con un isolante acrilico, viene passato un primo strato di fondo chiaro (imprimitura) seguito da uno di finitura semitrasparente, seguito con particolari modalità manuali capaci di rendere l’effetto “velato”. La pittura garantisce anche una buona aderenza e la conservazione dell’effetto trasparente e velato anche su supporti compromessi da precedenti pitturazioni organiche. I colori sono tratti dall’Atlante dei Colori Storici del prof. Paolo Scarzella.
Trivella spa Vi informa che i dati personali richiesti o comunque forniti, saranno utilizzati per scopi statistici e comunque ad uso interno e saranno utilizzati in conformità di quanto previsto dal D.LGS.196/2003 in materia di Tutela dei dati personali.
CERCA
RESTAURO MONUMENTALE
E ARTISTICO

RECUPERO PROSPETTI
TRADIZIONALI A INTONACO
E CEMENTO DECORATIVO
ISOLAMENTI TERMICI
AD ELEVATE PRESTAZIONI

MANUTENZIONE PROGRAMMATA
DEI GRANDI PATRIMONI
IMMOBILIARI

MESSA IN SICUREZZA
DELLE FACCIATE LAPIDEE
DELL'ARCHITETTURA MODERNA

BONIFICA E RECUPERO
DELLE STRUTTURE

VALORIZZAZIONE ENERGETICA
DELL'EDILIZIA ESISTENTE

NUOVE REALIZZAZIONI AD
ELEVATA EFFICIENZA ENERGETICA
ED ECOCOMPATIBILI
