

TRADIZIONALI A INTONACO
E CEMENTO DECORATIVO
CASE HISTORY


ora Agenzia delle Entrate Torino










Committente: Investire Immobiliare Sgr SpA
Progetto e DL: Fabrizio Grasso
Soprintendenza di Torino: Francesco Pernice
Coordinamento cantiere: Paolo Maggi (Trivella SpA)
Periodo di realizzazione: 2009 - 2010
Caratteristiche del manufatto:
Progettato nel 1910 da Carlo Angelo Ceresa, in forme classiche, come parte integrante del complesso di sedi istituzionali edifi cate sul nuovo corso Vinzaglio, il palazzo occupa un intero isolato, tra le vie Severino Grattoni, Sebastiano Grandis e Francesco Giuseppe Guicciardini. La porzione centrale del fronte principale, leggermente in aggetto, reca tuttora, sulla cornice di coronamento sotto la balaustra, la scritta in caratteri romani: INTENDENZA DI FINANZA E UFFICI FINANZIARI (essendo stata eliminata nel 1965 la parola REGIA). I bombardamenti inglesi della seconda guerra mondiale provocarono ingenti danni.
Stato di conservazione:
Le facciate a intonaco e cemento decorativo apparivano in discrete condizioni di conservazione, pur con presenza diffusa di croste nere, sali, lacune, integrazioni con malte e pitture sintetiche, infestazioni di biodeteriogeni. I ferri di armatura delle composizioni aggettanti risultavano vistosamente corrosi e avevano provocato lesioni e distacchi nella matrice anche di notevoli dimensioni.
Intervento:
Il restauro delle superfi ci è consistito in operazioni di idrosabbiatura controllata, asportazioni puntuali con strumenti manuali di integrazioni successive incoerenti e fatiscenti, trattamenti di desalinizzazione e biocidi reintegrazioni con malte di idonea composizione, compatibili e reversibili, dotate di opportuna armatura e ancoraggio al supporto nel caso delle decorazioni aggettanti in cemento, nella tinteggiatura generale ai silicati seguita da una protezione idrorepellente di tutte le superfici esterne. Tra manutenzione e restauro La riuscita di un intervento di restauro finalizzato alla conservazione dipende essenzialmente dal ricorso a una diagnostica esaustiva, estesa a tutta la durata delle opere. Anche in questo caso, la prima operazione condotta dai tecnici di Trivella SpA è stata la mappatura delle superfi ci, con l'obiettivo di individuare i materiali e le tecniche di fi nitura originali, i fenomeni di degrado pregressi e in atto, lo stato di conservazione del manufatto e delle sue componenti. In seguito sono stati realizzati dei saggi di pulitura, per individuare la tecnica operativa più appropriata per eliminare con il minimo danno per gli intonaci a calce e i cementi decorativi originali un'estesa ridipintura sintetica, che alterava l'alternanza delle cromie e celava completamente la texture caratteristica dei diversi tipi di fi nitura, banalizzando e appiattendo la composizione. I risultati delle campionature hanno indirizzato verso l'impiego del metodo JOS, un'idrosabbiatura controllata che permette di rispettare l'integrità superstite delle superfici storiche compromesse. La pulitura ha riportato alla luce l'aspetto della facciata, in origine fi nita con un bugnato scabroso, frattazzato con un impasto di calce e inerti di granulometria mista, che appariva deturpato da vistose stuccature in cemento grigio. I cementi decorativi erano in parte finiti a bugnato graffiato, di colore rosa, mentre le cornici delle finestre, i capitelli, le mensole e i balconi erano rivestiti da una graniglia grigio chiaro, degradata da numerose crepe, incrostazioni saline e infestazioni vegetali. La pulitura è stata perfezionata con l'asportazione puntuale delle stuccature incongruenti, l'eliminazione dei sali tramite impacchi di acetone e acqua demineralizzata e con la disinfestazione con prodotti biocidi applicati a pennello. I ferri di armatura corrosi sono stati spazzolati e trattati con antiossidanti. Le porzioni di materia cementizia distaccate ma in buono stato di conservazione sono state riancorate al supporto con resine e stucchi di composizione appropriata. Alcune zone hanno richiesto interventi di consolidamento profondo, ricorrendo a iniezioni di malte addittivate con resine acriliche. Tutte le necessarie ricostruzioni sono state realizzate con malte affini alle originali, armate con fi lo zincato e rete metallica e assicurate al supporto con perni in acciaio. Le superfi ci sono state fi nite con velature ai silicati e protezioni idrorepellenti a base di silossani, rese indispensabili dalle condizioni ambientali particolarmente aggressive.







19 Milano



Committente: Condominio
Progetto e DL: Dora Luzzati
Coordinamento tecnico: Paolo Maggi (Trivella SpA)
Anno di esecuzione: 2006-2007
Caratteristiche del manufatto:
Progettato dall'architetto Pace per la Cassa Sovvenzioni ai Costruttori, l'edificio fu uno dei primi a dare vita negli anni 20 del Novecento al quartiere residenziale previsto dal Piano Beruto, in seguito alla copertura dei Navigli. Le facciate presentano un apparato decorativo di grande eleganza, in stile Sanmicheliano, con un primo ordine di colonne tuscaniche che sorregge il balcone del piano nobile, e due piani superiori caratterizzati da grandi campiture a intonaco e decorazioni plastiche, figurative e floreali, cornici e modanature elaborate in pietra e cemento decorativo. Conclude la composizione un parapetto in colonnine di cemento.
Stato di conservazione:
Nel corso degli anni l'edificio non ha subito rimaneggiamenti e le facciate si mostravano inalterate sotto un pesante strato di particellato atmosferico (croste nere altamente e mediamente coerenti) che ne celava l'aspetto e il pregio reali. Le superfi ci lapidee presentavano un avanzato stato di sfarinamento, con abrasioni, crepe e fessurazioni particolarmente insistenti nelle zone del basamento e di contatto fra materiali diversi, con presenza di biodeteriogeni e macrofl ora.
Intervento:
Il progetto di restauro è stato improntato al rispetto dei materiali originali, ricercando comunque il massimo livello di effi cacia delle operazioni e il recupero dell'aspetto originario. La prima operazione è consistita nel preconsolidamento delle superfi ci lapidee con silicato di etile vaporizzato. Quindi si è proceduto alla pulitura con sabbiatura gommage, impiegando come inerte un quarzo sferico alluvionale di granulometria fi nissima (0,1/0,5 mm) leggermente nebulizzato con acqua, in grado di asportare le croste più tenaci con un impatto minimo per il materiale. Tutte le porzioni in fase di distacco sono state riassicurare con perni zincati in acciaio e incollaggi con resine epossidiche; le lacune di maggiori dimensioni sono state ricostruite con calchi in silicone e malte idonee, appositamente formulate. Stuccature e velature estetiche sono state realizzate con malte a calce e inerti di idonea colorazione e granulometria. Gli intonaci sono stati tinteggiati con una velatura a base di silicato di potassio, reputata più resistente all'ambiente urbano fortemente aggressivo, rispetto a una tradizionale tinta a calce, e protetti con un trattamento ai silossani. Al piano terra è stata applicata una protezione antigraffi ti. Hanno completato l'intervento opere di impermeabilizzazione delle superfi ci orizzontali, il riordino dell'impianto di smaltimento delle acque meteoriche e un nuovo sistema di dissuasione per volatili. La scelta del colore: un passaggio importante Nel progetto e nella successiva esecuzione delle opere, particolare cura è stata posta nella formulazione dei colori delle malte utilizzate per la stuccatura e la finitura degli elementi in cemento (graniglia rosa antico) e delle velatura delle ricostruzioni lapidee e delle campiture a intonaco. Per gli intonaci, solo in seguito a numerose prove e campionature, è stata formulata la tinta giudicata idonea, pluricromatica, costituita da rosso, rosa, marrone, arancione, giallo ocra, la più vicina al colore delle porzioni originali meglio conservate. Individuata la tinta si poneva anche il problema di dare la giusta “corposità” al rivestimento: la migliore texture è stata valutata quella costituita da una velatura semitrasparente, che lascia intravedere la granulosità dell'intonaco, dando corpo e materia al colore soprastante. Un effetto che non sarebbe mai stato possibile ottenere con una pittura coprente, che avrebbe appiattito e opacizzato la superficie, banalizzando i contrasti con i colori degli altri materiali della composizione. Inoltre, la velatura, non avendo un assorbimento omogeneo, ha accentuato i giochi di chiaroscuro degli elementi scultorei della facciata, rafforzandone l'importanza e la maestosità, anche a distanza.
di VIA VITALI 1 Milano













Committente: Condominio
Progetti e DL: Paolo Perego – Antonio Carlo Rota
Coordinamento cantiere: Paolo Maggi (Trivella SpA)
Periodo di realizzazione: 2005-2006
Caratteristiche del manufatto:
L'edifi cio appartiene al quartiere sorto nel corso degli anni 20 del Novecento nella zona di Porta Venezia, destinato a una borghesia colta e raffi nata e caratterizzato da un preciso linguaggio classicista, declinato in alcuni elementi tipici che comprendono le decorazioni a bugnato e i cementi decorativi, giunti all'epoca alla massima qualità esecutiva.
Stato di conservazione:
Gli intonaci bugnati e frattazzati di eccellente fattura apparivano in buone condizioni di conservazione, pur in presenza di croste nere particolarmente coriacee e diffuse e, nei piani superiori, di uno spesso strato di pittura sintetica ampiamente distaccata. Le decorazioni in rilievo in cemento e pietra naturale presentavano distacchi e sfarinamenti, stuccature e riparazioni in gran parte fatiscenti e realizzati con prodotti incongrui.
Intervento:
Le buone condizioni generali hanno permesso di conservare gli intonaci originali a base di calce, procedendo esclusivamente a opere di pulitura, consolidamento locale e ricostruzione parziale. La finitura degli intonaci è stata realizzata con una rasatura sempre ai silicati, riproponendo la tinta storica, mentre le parti in pietra sono state trattate con una velatura ai silicati. Tutte le superfi ci sono state finite con un protettivo idrofobizzante applicato a pennello, integrato al piano terra da un prodotto con prestazioni antigraffiti. Particolare attenzione è stata posta nella formulazione delle malte di integrazione, per raggiungere la massima compatibilità con i materiali in opera. Sistemi evoluti di pulitura e di protezione Aeroabrasivatura umida, una tecnica che impiega ugelli orientabili che proiettano un vortice di aria e abrasivo particolarmente efficace nei confronti della patologia, ma innocuo per il materiale di supporto. L'asportazione della pittura sintetica presente nei piani superiori è stata effettuata con raschietti manuali, curando di non danneggiare l'intonaco sottostante, in discrete condizioni di conservazione. La pulitura è stata seguita da una ricognizione generale delle superfi ci, tramite battitura, per individuare le eventuali zone di distacco da fare riaderire con iniezioni di malta premiscelata o da ricostruire con impasti di calce e cemento, armando con rete i rappezzi di maggiori dimensioni. La fi nitura è stata eseguita con una rasatura ai silicati di potassio. Dalle superfici in pietra sono stati eliminati i vecchi rappezzi con utensili manuali, e dopo i necessari interventi di bonifica si è proceduto alla ricostruzione puntuale con malte appositamente formulate con polvere di marmo, sabbia di fiume e calce idraulica, applicate in strati successivi molto sottili, eventualmente ancorando con perni di acciaio inossidabile e resine bicomponenti. Le zone di contatto sono state lavorate a lungo con spugne naturali imbevute di acqua, per assicurare la massima continuità materica ed estetica. Per le ricostruzioni di maggiori dimensioni si è fatto ricorso a gabbie armate in filo zincato, rifinite con strati sottili di cemento bianco fi nissimo. Sulle porzioni originali superstiti è stato applicato un trattamento consolidante a base di estere etilico di acido silicico, per bloccare i fenomeni di sfarinamento superfi ciale in atto e, estesa anche agli intonaci, una protezione idrofobizzante silossanica. Le superfici del piano terra sono state protette con un antigraffi ti ecologico a base di cere naturali e polimeri in soluzione acquosa, traspirante e trasparente. Sulle superfi ci a sbalzo sono stati applicati dei dissuasori per volatili, costituiti da punte in acciaio inox montate su solette in policarbonato resistenti agli UV, praticamente invisibili dal basso.








MILANO
di superfici e rivestimenti



Committente: Condominio Progetto e DL: Alberto Tenti Coordinamento cantiere: Paolo Maggi (Trivella SpA) Periodo di realizzazione: 2010-2011
Caratteristiche del manufatto:
Edificio residenziale di inizio Ottocento, privo di sostanziali rimaneggiamenti, contraddistinto da un armonioso e complesso apparato decorativo dei prospetti interni ed esterni realizzato a graffito, e arricchito da vedute paesaggistiche, finte lesene, formelle con decorazioni grottesche, bugnati e componenti in pietra naturale e artifi ciale. Superstiti anche pregevoli porte, portoni e serramenti in legno, pavimentazioni ad opus incertum e in porfido, stucchi alla veneziana originali.
Stato di conservazione:
Il tempo e l'interruzione di una corretta pratica di manutenzione ordinaria avevano vistosamente compromesso la stabilità delle fi niture e la cromia delle superfi ci, aggravata da un grossolano intervento di ripresa pittorica realizzato negli anni 80.
Intervento:
L'intervento conservativo ha interessato i prospetti e gli androni, e tutto il ricco apparato decorativo costituito da graffiti, arabeschi, elementi in bugnato, zoccolature in pietra, contorni ed elementi di gronda in arenaria, in finta pietra e in pietra. Sono stati inoltre restaurati lo stucco alla veneziana del vano scala, la pavimentazione in porfi do del cortile, diverse porte e portoni originali in legno naturale di varie essenze, i serramenti esterni e le pavimentazioni dei cortili. Il manto di copertura è stato rinnovato con l'inserimento di un idoneo strato di isolamento termico e la creazione di un sistema ventilato, è stata installata la linea vita a servizio di futuri interventi, sono stati sostituiti gli abbaini e le lattonerie inrame non recuperabili. Il restauro degli intonaci e dei lapidei Per riportare alla luce le decorazioni pittoriche originali è stata eseguita una prima fase di pulitura superfi ciale a secco con pennellesse e spugne wishab, seguita da applicazioni di carbonato di ammonio supportato da più strati di carta giapponese. Quindi si è proceduto ad asportare le pesanti concrezioni di sporco e le ridipinture successive. Estese colonizzazioni di macrofl ora (muschi e licheni) sono state trattate con idoneo prodotto biocida. Crepe e fessurazioni tra materiali diversi sono state risarcite con malte premiscelate di composizione compatibile con le originali (sabbia di fi ume, polveri di marmo e calce idraulica). La decorazione pittorica è stata ricomposta intervenendo con spolveri realizzati in doppio strato di intonaco colorato ai silicati, reintegrando il graffi to secondo i disegni originali. La scelta di utilizzate i silicati (minerali pigmentati con ossidi) si giustifica con la loro elevata resistenza all'irraggiamento solare e alle aggressioni chimiche, che garantisce nel tempo la stabilità cromatica delle tinte. I silicati sono inoltre chimicamente associabili alla calce utilizzata in origine, presentano un'elevata traspirabilità e sono impermeabili all'acqua, assicurando un'idonea protezione delle superfi ci, che è stata ulteriormente ottimizzata con la stesura di un protettivo silossanico. I componenti in pietra (Ceppo d'Adda, marmi, arenarie, graniti, beole, pietrine in cotto, cementi decorativi) sono stati puliti a secco con pennellesse e idrosabbiatura a bassa pressione JOS, seguita di disinfezione con biocida e rimozione delle stuccature incoerenti, rifacimento delle stesse con malta di calce idraulica e polvere di marmo, integrazione delle lacune, revisione cromatica a velatura e impregnazione con prodotti ai silicati di etile, per ristabilire una buona coesione superficiale. Protezione generale finale con prodotti ai polisilossani.
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RESTAURO MONUMENTALE
E ARTISTICO

RECUPERO PROSPETTI
TRADIZIONALI A INTONACO
E CEMENTO DECORATIVO
ISOLAMENTI TERMICI
AD ELEVATE PRESTAZIONI

MANUTENZIONE PROGRAMMATA
DEI GRANDI PATRIMONI
IMMOBILIARI

MESSA IN SICUREZZA
DELLE FACCIATE LAPIDEE
DELL'ARCHITETTURA MODERNA

BONIFICA E RECUPERO
DELLE STRUTTURE

VALORIZZAZIONE ENERGETICA
DELL'EDILIZIA ESISTENTE

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ED ECOCOMPATIBILI
